FESTIVAL APPRODI 2022

FREAKS

2-6 AGOSTO - TRIESTE

Spettacoli, proiezioni, workshop, concerti e altri eventi

Il tema della 6a edizione del Festival Approdi celebra i 90 anni di "Freaks" di Tod Browning. E si interroga sul concetto di freak.

freak 〈frìik〉 s. ingl. [in origine «capriccio, ghiribizzo», poi anche con altri sign., tra cui «essere abnorme, mostro o capriccio di natura»] (pl. freaks 〈frìiks〉), usato in ital. al masch. e al femm. – Termine introdotto negli anni Settanta per indicare chi, spec. tra i giovani, rifiutava apertamente le ideologie, così come le norme e i modi comuni di comportamento sociale, adottando comportamenti anticonvenzionali e anticonformistici.

Il tema di questa edizione di Approdi sono i fenomeni da baraccone, i mostri o i capricci di natura, e per estensione i diversi, i non omologati e gli speciali.

Il programma disegnato dal direttore artistico della manifestazione l’attore Lorenzo Acquaviva vuole rendere omaggio proprio a chi non si conforma e alla bellezza nel diverso:

“in un'epoca in cui abbiamo bisogno di influencer, mi piace dedicare il festival a tutti quelli che non si omologano, che sono fieri della loro diversità, della loro specificità. Il freak come sinonimo di libertà.”

CHIAMATA ALLE ARTI - APPRODI 2022

Prima di correre a vedere il programma aiutaci a rispondere alla nostra

CHIAMATA ALLE ARTI!

Cerchiamo giovani under 30 che facciano un piccolo spettacolo di stand-up comedy prima dei Tony Clifton Circus e uno spettacolo musicale prima della sonorizzazione di Freaks.

Sei forse tu la nuova Ali Wong o il prossimo Ricky Gervais?
O hai forse un’amica o un amico che sono irresistibilmente comici?
Conosci dei giovani musicisti che vogliono confrontarsi con l’ambiente professionale di un festival? E che abbiano voglia di salire su un vero palco?

2 AGOSTO

MUSICA

ore 21.00

Castello di San Giusto

Trieste 

Acquisto biglietti

Interi €10
Ridotti €7* (riservati agli under 30 – over 65)

FREAKS NIGHT: MAKAKO JUMP – ETT – DJ JAZZA

 Una notte di grande musica al Castello di San Giusto per Triestestate con il ritorno dei Makako Jump che festeggiano i loro primi vent’anni di musica in levare, la scoperta del talento triestino ETT (Gaya Misrachi) e il groove di Jazza.

I Makako Jump festeggiano i loro primi 20 anni di ska e reggae con la formazione originale: 5 dischi, oltre 600 concerti in levare dalla Sicilia al Mar Baltico e
partecipazioni ai principali festival europei.

Ad aprire la serata ETT, il progetto dream pop di Gaya Misrachi, giovane cantautrice triestina di origine greca, da poco entrata a far parte del roster di Island (Universal Music Italia).

 
Dj Jazza (electrosacher) sarà il maestro di cerimonia della Freak Night. Jazza è il dj ufficiale di ITS Contest e da molti anni anima le notti triestine e non tra Etnoblog, Teatro Miela, Tetris e festival.
 
 

3 AGOSTO

DANZA

Ore 20.30

Mercato Coperto

Trieste 

Acquisto biglietti

Interi €14
Ridotti €10* (riservati agli under 30 – over 65)

Simposio Leonarduzzi&latini@SaraMeliti DSCF1696

COMPAGNIA BELLANDA – SIMPOSIO

La compagnia Bellanda, fondata dal danzatore e coreografo friulano Giovanni
Leonarduzzi, in arte Gava, crea una coreografia tra hip hop e danza contemporanea che tratta l’identità di genere ispirandosi al Simposio di Platone. 

A seguire una selezione di cortometraggi del ShorTS International Film Festival sul tema dei freak: gli strani, i diversi,gli unici, gli straordinari.
 
In collaborazione con Danceproject Festival.
 
 

 

Bellanda nasce nel 2012 dalla volontà di Giovanni Leonarduzzi, in arte Gava, di ricercare un’evoluzione personale della breakdance.

Si sviluppa attraverso una profonda ricerca del movimento e del linguaggio che dalle radici urbane spinge verso una scrittura coreutica della danza contemporanea.

Nel 2017 Giovanni Leonarduzzi e Claudia Latini decidono di proseguire insieme nella ricerca di un linguaggio che scopra un punto di incontro tra la tecnica della breakdance e la tecnica contemporanea fino ad entrare nella ricerca del partnering.

4 AGOSTO

TEATRO

Ore 20.30

Giardino Pubblico

Trieste 

Acquisto biglietti

Interi €14
Ridotti €10* (riservati agli under 30 – over 65)

TONY CLIFTON CIRCUS – RUBBISH RABBIT

Nicola Danesi De Luca, Iacopo Fulgi e Enzo Palazzoni sono il Tony Clifton Circus: “Da anni facciamo ridere la gente. Ci siamo divertiti, la gente si è divertita e non solo,
siamo stati pagati per questo. Alla fine, non ci siamo più divertiti. un clown non è un orsacchiotto di peluche… un clown è pazzo, diverso, libero. Sa dare, o meglio vendere, follia, diversità e libertà. Questo è il nostro obiettivo in Rubbish Rabbit”.

RUBBISH RABBIT da un’idea di Nicola Danesi de Luca e Iacopo Fulgi
con Nicola Danesi de Luca, Iacopo Fulgi, Enzo Palazzoni
musiche originali di Enzo Palazzoni
Rubbish Rabbit è uno spettacolo anarchico, un frenetico gioco in cui parole e azioni si
rincorrono in una corsa a perdifiato, per lo spettatore un susseguirsi implacabile di
risate e tensione.
Il Tony Clifton Circus con una miscela esplosiva di comicità e provocazione, riesce,
con un ironia pungente e solo apparentemente fatta di non sensi, a farsi beffa del
politically correct imperante.
Il desiderio di ogni clown è ritrovare il bambino che è
all’interno di ognuno di noi e dargli tutto lo spazio possibile….
e con Rubbish Rabbit Tony Clifton Circus ci riesce in pieno.
Ma i bambini quando sono liberi sono quanto di più pericoloso esista sulla
faccia della terra sono capaci di creare caos, rumore, distruzione totale e
proprio di questo è fatto Rubbish Rabbit, di caos, rumore e distruzione
totale. Come bambini sfrenati, gli irriverenti clown di questo “Circo dell’Anomalia”
sembrano usare la risata come grimaldello per giungere al centro del discorso. Il
pubblico, grazie al potere catartico della comicità, diviene progressivamente complice
di un vero e proprio esperimento di estremismo comico, nel quale, accanto a
provocazioni verbali e azioni apparentemente assurde, sta il vero scopo di questo
spettacolo: la destrutturazione delle opinioni e dei giudizi comuni.
“In Rubbish Rabbit rompiamo la maggior parte delle cose
che ci passano per le mani, ci spariamo, ci buttiamo per terra, balliamo,
facciamo la lotta con il nostro peluche gigante…semplicemente perché è
la cosa che ci fa divertire di più e state certi… vedercelo fare non sarà per nulla
rassicurante”

Catastrofici, esplosivi, corrosivi, cattivissimi. Aspettatevi l’inaspettato, la noia non riesce mai ad

essere tra gli spettatori […] Non hanno limiti, non hanno decenza, non hanno pietà né pudore. I
loro non sono spettacoli ma vere e proprie incursioni terrorizzanti.
Tommaso Chimenti
[…] gli spettacoli di questa compagnia di clown crudeli nascono e crescono nella relazione di
sadismo complice con il pubblico che viene lusingato e poi trascinato in situazioni paradossali che
rispecchiano in modo surreale la realtà che viviamo. Hanno suppliziato Barbie e inventato
pazzesche azioni di strada a ritmi hard e sono già un cult per una cerchia di fan che si allarga
sempre più.
Massimo Marino

Questo sono i Tony Clifton Circus, macchina comica che porta alla luce gli istinti, i sadismi e le
paure degli spettatori, e ci sguazza. Ed è come uno specchio che rimanda l’immagine di chi lo
guarda: un’immagine che non è quasi mai tanto bella, visto che è la nostra, ma pazienza.
Pier Giorgio Nosari

Una miscela linguistica di tipo surreale che regala piacere, fa esplodere la risata e, di rimbalzo,
produce senso. In quest’epoca in cui il pensiero debole si è fatto debolissimo la compagnia si fa
apprezzare per la leggerezza della comunicazione, per la prorompente necessità di esprimersi e,
non ultima, per la messa al bando di ogni forma di trivialità.
Alfio Petrini

5 AGOSTO

CINEMA
MUSICA

Ore 20.30

Chiesa Evangelico-Luterana

Trieste 

Acquisto biglietti

Interi €10
Ridotti €7* (riservati agli under 30 – over 65)

FREAKS DI TOD BROWNING (USA 1932)

Una reinvenzione sonora a cura della Scuola di Musica e nuove tecnologie del Conservatorio G. Tartini di Trieste.

La Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio Tartini di Trieste sonorizza dal vivo il capolavoro Freaks di Tod Browning. Ambientato nel mondo del circo ed interpretato da veri “fenomeni da baraccone” Freaks – che dà il sottotitolo a questa edizione di Approdi – è uno dei cult movie più affascinanti e misteriosi della storia del cinema.

Composizioni originali di
Roberto Borin
Paolo Fiappo
Paolo Zentilin

Eseguite da
Maria Iaiza, pianoforte

Live Electronics a cura di
Francesco Gulic
Amedeo Pinni
Christopher Scherlich

Improvvisazione pianistica di
Francesco Gulic

Freaks è un film sull’umanità dei mostri e la mostruosità degli umani, preso ad esempio da cineasti come Lynch, Burton, Gilliam e Jodorowsky.

Un capolavoro circondato fin dalla sua uscita da un’aura di mistero, incubo e paura. In Inghilterra ne fu vietata la visione per circa trent’anni.

Il film deve gran parte della sua celebrità anche alla presenza nel cast di veri freaks: termine che in maniera notevolmente cruda definisce nella lingua inglese persone con gravi deformità fisiche. Concepito inizialmente come film horror per risollevare le sorti della compagnia Metro-Goldwyn-Mayer, alla sua uscita viene invece dapprima rinnegato dalla stessa società di produzione e poi drasticamente censurato.

In realtà la pellicola, che narra le vicende in un circo di un gruppo di teatranti ostacolati da una cinica rivale, non analizza in maniera né impietosa né elogiativa le varie condizioni di vita degli artisti circensi. Il film si presenta invece come un’amara, caustica allegoria sulla “diversità”, affermando che spesso è proprio dietro la “normalità” degli individui comuni che si nasconde la vera “mostruosità”. Browning trattò la diversità dei freaks con simpatia e poetica compassione, ponendo l’attenzione sui loro sentimenti umani per sottolineare come essi non fossero differenti dai sentimenti provati dall’uomo medio. [Fonte Wikipedia]

6 AGOSTO

TEATRO

Ore 20.30

Museo Revoltella

Trieste 

Evento gratuito

ANDREA COSENTINO – NOT HERE NOT NOW

Il premio UBU Andrea Cosentino si confronta idealmente con Marina Abramovic: un incontro/scontro con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio del corpo come testimonianza estrema. Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

Andrea Cosentino (Chieti, 1967) è attore, autore, comico e studioso di teatro. Premio speciale Ubu 2018.
È inventore, proprietario, conduttore e conduttrice unico/a di Telemomò, la televisione autarchica a filiera corta. Tra i suoi spettacoli La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce (finalista Premio Scenario 1998), il ‘dittico del presente’ costituito da L’asino albino e Angelica (i cui testi son pubblicati in “Andrea Cosentino l’apocalisse comica”, a cura di Carla Romana Antolini, Editoria e spettacolo), Antò le Momò-avanspettacolo della crudeltà, Primi passi sulla luna (testo pubblicato da Tic edizioni), Not here not now, Lourdes (spettacolo vincitore “Teatri del sacro 2015” con la regia di Luca Ricci), Trattato di economia (in collaborazione con Roberto Castello) e Kotekino riff.
Le sue apparizioni televisive vanno dalla presenza come opinionista comico nella trasmissione AUT-AUT (Gbr-circuito Cinquestelle) nel 1993 alla partecipazione nel 2003 alla trasmissione televisiva Ciro presenta Visitors (RTI mediaset), per la quale inventa una telenovela serial-demenziale recitata da bambole di plastica. È promotore del PROGETTO MARA’SAMORT, che opera per un’ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne, ed è recentemente confluito nella compagnia ALDES.

www.aldesweb.org
https://www.facebook.com/ALDESdanza
https://www.facebook.com/andrea.cosentino.547

18 SETTE MBRE

TEATRO/ POESIA

Ore 17.00

Piazza Vittoria

Gorizia 

Evento gratuito

STRANI: performance itinerante di poesia in sloveno e italiano con Anuša Kodelja e Lorenzo Zuffi

Due guitti contemporanei, si ritrovano a procedere per le strade raccontando poesie alle persone che incontrano. Mescolando lingue, linguaggi, significati. Si spostano su un Ape come un moderno Carro di Tespi, dal quale un musicista li accompagna e risponde musicalmente alle loro incursioni poetiche.
Una performance itinerante davvero suggestiva, tre personaggi unici e surreali, versi in italiano e in sloveno. Uno spettacolo itinerante di grande impatto poetico-emozionale.

La parola strani è stata scelta per molteplici significati e significanti: strani sono i poeti, che guardando alla luna le parlano come cosa viva, strani siamo tutti noi presi dalle nostre piccole manie, fobie, strani sono i Freaks, coloro che hanno scelto una via diversa, alternativa, strani in sloveno significa lati, parti, fogli e per metonimia testi.
Un lemma decisamente strano.

Testi di Košuta, Kosovel, Prešeren, Šalamun, Cankar, Saba, Giotti, Rilke.

Una produzione Vitamina T – Festival Approdi in collaborazione con il teatro Ana Monro di Lubiana.

Con:
Anuša Kodelja e Lorenzo Zuffi.

3 - 5 MARZO

TEATRO

Laboratorio teatrale
con i seguenti orari:

Venerdì 3 dalle 15-19
Sabato 4 dalle 10-18
Domenica 5 dalle 10-18

Il laboratorio si terrà presso il Circolo ARCI GONG in via delle Monache 10/a – Gorizia

ISCRIZIONI: scrivi un’email all’indirizzo 
info@approdifestival.it

INFO:
Lorenzo Acquaviva 348.3050175

Lorenzo Zuffi 320.0639063

LABORATORIO TEATRALE MARATSADE copia

MARAT/SADE Laboratorio Teatrale Gratuito con Lorenzo Acquaviva e Lorenzo Zuffi

Tre giorni per lavorare assieme su alcune scene del capolavoro di Peter Weiss.
Un’occasione per affrontare le principali tematiche del testo e scoprirne assieme le potenzialità. 
Tre giorni di studio, di sperimentazione e di scoperta.

MARAT/SADE non è un’opera sulla rivoluzione, ma produce la sua rivoluzione.

È come un reattore nucleare che fonde le sue particelle e rilascia energie che in ogni momento minacciano una catastrofe.

A CHI E’ RIVOLTO:
ad allievi-attori o a persone interessate ad esplorare la recitazione e il tema del laboratorio in un percorso volto ad una presentazione finale del lavoro.

OBIETTIVI:
sviluppo della qualità di presenza scenica; approfondimento della capacità relazionale in scena. Approfondimento della consapevolezza di sé e degli altri.

CONTENUTI:

  • Lavoro fisico ed interpretativo incentrato sulla creazione di un personaggio, sulla qualità di presenza e di relazione con gli altri personaggi.
  • Lavoro di improvvisazione corale e non, a partire dai temi dell’opera di P. Weiss.
  • Presentazione pubblica del lavoro.

NOTA SUL MARAT/SADE

La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentati dai filodrammatici di Charenton sotto la guida del Marchese de Sade correntemente abbreviato in Marat / Sade, è senza dubbio uno dei drammi più interessanti e nuovi dell’intero dopoguerra mondiale. Vita e morte di Marat, l’uomo più radicale della Rivoluzione francese, vengono messi in scena, tredici anni dopo la fatale coltellata di Charlotte Corday, dagli internati del manicomio di Charenton, nei pressi di Parigi, manicomio dove Sade venne realmente rinchiuso tra il 1801 e il 1814 e che qui lo vede regista della pièce stessa. Ne risulta un’opera provocatoria, virtuosistica, performativa, in cui raccapriccio e umorismo popolare, dialogo intellettuale e accessi di follia, pathos solenne e gergo volgare, rigore del teatro classico e spavalderia sfumano l’uno nell’altro, in un gioco di “teatro nel teatro” ambientato su piani temporali diversi che si chiariscono e si interpretano a vicenda, coinvolgendo e turbando il pubblico, in una continua oscillazione fra il teatro di Artaud e quello di Brecht.

NOTE ULTERIORI AL TESTO:

Il teatro di Weiss non mira mai al puro intrattenimento ma, sulle orme di Bertolt Brecht, è documento e atto di accusa, con il pubblico chiamato a essere non uno spettatore passivo, ma un giudice o un critico, non solo della rappresentazione quanto dei temi trattati, che non sono mai astratti, ma riguardano tutti. In quest’opera, il Marat -Sade si gioca tutto sul confronto tra Marat – l’amico del popolo, anzi dei ‘sanculotti’ – un rivoluzionario utopico ed intransigente nella difesa degli ideali di ragione e libertà e il Marchese De Sade dal nichilismo aristocratico, che sconfina in un anarchismo ante litteram, sull’impossibilità di successo della Rivoluzione (nello specifico quella francese del 1789) a causa del suo astratto idealismo che non teneva sufficientemente conto della natura umana.

Tutto avviene all’interno del manicomio di Charenton dove il marchese de Sade, ivi rinchiuso durante l’epoca napoleonica, decide di allestire una rappresentazione teatrale dell’assassinio di Jean-Paul Marat. Gli attori sono i pazienti del manicomio stesso e ben presto divamperà lo scontro fra lo scettico e disilluso intellettuale anarchico Sade e l ‘utopia visionaria incarnata del rivoluzionario Marat.

L’azione scenica si svolge su due diversi livelli: il primo è il dramma in sé, il secondo è costituito dalle continue interruzioni e dai battibecchi che si svolgono tra gli attori, il regista (Sade) e il direttore del manicomio.

Scritto da Peter Weiss nel 1963 e rielaborato, per la stesura definitiva, nel 1964, venne rappresentato per la prima volta allo Schiller-Theater di Berlino il 29 aprile 1964, regia di K. Swinarski.

24/25 SETTE MBRE

DANZA

10.00 – 13.00
14.30 – 18.00

 

Via Corti 3/A

Trieste 

Iscrizioni

Laboratorio di danza afrocontemporanea e sciamanesimo con Jennifer Cabrera

Jennifer Cabrera realizza e propone il sincretismo delle culture che appartengono al territorio dov’è nata e cresciuta attraverso la danza moderna e contemporanea.

Dalla terza radice, quella africana presente in Messico, ed in commistione con le culture originarie e lo studio tecnico della danza contemporanea, nasce una nuova espressione, pregna di contenuti antichi che vengono trasmessi attraverso le generazioni. I passi e i movimenti hanno una simbologia precisa, riportano alla parte più profonda della tradizione e dei riti che tutt’oggi si celebrano nelle diverse manifestazioni.

Il laboratorio etnocoreografico comprende un’ introduzione teorica, una parte tecnica fisica e lo sviluppo coreografico.

Sabato 24, domenica 25 settembre 2022
10.00 – 13.00 pausa pranzo 14.30 – 18.00

Prenotazioni e pagamenti : Via Corti 3/A – Trieste – Martedì e giovedì dalle 18.00 alle 19.30 fino al 22 /09/2022

Costi : 40 Euro + 25 Euro tessera associativa

Informazioni: actistrieste@gmail.com tel. +39 040 3480225

Link: https://danceprojectfestival.it/evento/danza-afrocontemporanea-e-sciamanesimo/

Jennifer Cabrera, etnocoreografa e performer, inizia gli studi di danza nella sua città di nascita, Poza Rica, Veracrúz,

poi accede all’Università di Danza Contemporanea nella capitale dello stato. Ha studiato con grandi maestri della danza africana e contemporanea in diverse parti del mondo. E’ inoltre cantante e produttrice musicale.

È parte del CID Consiglio Internazionale della Danza – UNESCO come etnocoreorafa. È Ambasciatrice di Pace delle 68 lingue materne e popoli afromessicani

A settembre riprende

RASSEGNA DI CINEMA E TEATRO TRA SCIENZA E FANTASCIENZA

Spettacoli, proiezioni, workshop, sport e altri eventi

Due anni e mezzo fa dalla Cina arrivavano notizie di un virus potente, percepito come una minaccia remota. Proprio qualche mese dopo, invece, con il lockdown e tutto quello che ne è seguito, si è capito quello che stava realmente accadendo: eravamo tutti parte di uno scenario da film di fantascienza e nel mezzo di una pandemia.

E proprio in questo momento di crisi abbiamo compreso fino in fondo l’importanza dell’ arte performativa nella società, portatrice di bellezza, emozioni, gioia, entusiasmo, capace di fornire chiavi di lettura del presente e spunti di riflessione per il futuro.

"Quale è il confine della scienza e la linea di demarcazione tra progresso tecnologico e sviluppo umano e sociale? Come la tecnologia sta cambiando l’uomo e le sue abitudini? Lo sviluppo è sostenibile e inclusivo? Come si sta trasformando la società?"

Direzione artistica di Lorenzo Acquaviva.

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CREDITS

Direzione artistica: Lorenzo Acquaviva
Produzione e organizzazione: Giampaolo Andreutti e Barbara Desiante
Ufficio stampa, Social Media e Web: Gianluca Guerra
Amministrazione: Agi Zapart
Illustrazione: Jan Sedmak

Qui sotto puoi vedere i programmi delle edizioni precedenti del festival.

Illustrazione © Jan Sedmak
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